Come il brutto anatroccolo diventa un maestoso cigno, così da un pò di farina e zucchero, puoi creare delizie per gli occhi e per il palato.



domenica

A PUMMAROLA



Scartabellando fra i miei libri di ricette, mi sono imbattuta nel libro che raccoglie ricette napoletane "FRIJENNO MAGNANNO".


Questa raccolta e' tratta da un'idea di Gianni de Bury con la presentazione del grande Luciano De Crescenzo.


Liberamente tratto da Frijenno magnanno:


quasi tremila anni fa, il basilico e la pummarola, amanti per contrasto, si diedero un appuntamento a Napoli per consumare una notte di passione. Il letto di nozze avrebbe dovuto essere una pizza. Il basilico fu il primo ad arrivare sul luogo dell'appuntamento: arrivò con i greci verso il X secolo avanti cristo (il basilico era una pianta nobile di origine persiana. Basileus voleva dire imperatore). La pummarola invece non fu puntuale: viveva in America e fu costretta ad aspettare che qualcuno si decidesse a scoprire il nuovo mondo……………..


…………….Attese 1500 anni. In tutto questo, gli americani non avevano capito niente del pomodoro: pensavano che fosse un frutto, come i lamponi o le albicocche, e lo sputavano giudicandolo insipido e di brutto sapore, dicevano che non era dolce, che non era amaro e che quindi non sapeva di niente. Le sue foglie infine, a chi le mangiava, procuravano la pazzia………………………………….


…………………….A scuola c'è stato insegnato che Cristoforo Colombo nel 1492 scoprì l'America, ebbene, diciamo una volta per tutte come stanno veramente le cose: nel 1492 Colombo non scoprì l'America, ma uscì semplicemente per prendere i pomodori!

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